EMDR: verso una guarigione profonda

Oggi voglio raccontarvi che cos’è e come funziona la terapia EMDR, acronimo che sta per Eyes Movement Desensitization and Reprocessing, (Desensibilizzazione e Ristrutturazione attraverso il Movimento Oculare), un approccio terapeutico che serve a far rielaborare ricordi che non sono stati “archiviati” nella nostra memoria in modo disfunzionale.

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Depressione: cosa fare?

La prima regola da seguire è che occorre rivolgersi al medico agli inizi del disturbo depressivo, prestando attenzione ad alcuni campanelli d’allarme, ovvero ad alcuni cambiamenti che sono tipici dell’esordio, in modo da approcciarsi in modo corretto alla cura della depressione.

Per esempio, in una persona che prima aveva uno stato di normale benessere, pur con gli alti e bassi della vita quotidiana, i primi segnali di una depressione possono essere rappresentati da insonnia o al contrario da ipersonnia, da un’inspiegabile riduzione del desiderio sessuale, da un insolito e facile affaticamento, da una variazione dell’appetito (aumento o diminuzione), da una calo dell’interesse e del piacere per una serie di attività abituali. Continua a leggere

Internet Addiction Disorder… ovvero quando l’uso di Internet diventa patologico

Da un po’ di anni Internet è entrato a far parte della vita quotidiana di molte persone, migliorando alcuni aspetti della vita, si pensi ad esempio alla facilità di reperire informazioni e alla rapidità di accesso a molti servizi (Internet Banking, servizi comunali, comunicazioni tramite e-mail, ecc.).

Allo stesso tempo però rappresenta un pericolo per chi non è in grado di usufruirne in modo adeguato, mi riferisco all’uso eccessivo di Internet che conduce progressivamente alle difficoltà nell’ambito relazionale dell’individuo, che viene “agganciato” alla Rete e riduce i contatti con il mondo reale. Continua a leggere

Depressione: le caratteristiche del “male oscuro”

Colpisce mediamente una persona su cinque nell’arco dell’esistenza ed è una patologia prevalentemente femminile con un rapporto di un uomo ogni quattro donne, anche se l’uomo si suicida in misura doppia rispetto alla donna.

Spesso sottovalutata o banalmente confusa con stati d’animo di sconforto e di malinconia o anche di pigrizia, oggi sentiamo spesso parlare di depressione e a volte abusiamo di questa etichetta: se qualcosa è andato storto o siamo un po’ tristi subito ci definiamo “depressi”, mentre provare questa emozione spiacevole è normale ed assume anche una sua funzione nella nostra vita. Ma quando la tristezza accompagnata da pessimismo e insoddisfazione diventa malattia?
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